Allungamatite

allungamatite completo

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Materiali: PLA (ø 3mm).

Strumenti: PowerWASP EVO (ugello ø 0,4mm).

concept

Progettazione: Il concept è contraddistinto da due elementi: un corpo che funge da impugnatura e un supporto a base esagonale in cui inserire la matita, diviso in due metà da una fessura laterale per fare in modo che possa allargarsi per adattarsi alle dimensioni della matita.

Prima Versione

disegno1

Disegno: Il corpo e il supporto sono stati realizzati tramite lo strumento Pad, mentre per ottenere le fessure è stato applicato lo strumento Pocket. La base è piatta per stampare l’oggetto in posizione verticale ed è stata migliorata dal punto di vista estetico con l’aggiunta di un raccordo e uno smusso.

allungamatite sbagliato

Realizzazione: A causa della sua forma estremamente sottile e allungata, la stampa dell’oggetto ha richiesto un valore di Raft molto elevato, in modo da avere una base ampia che garantisse sufficiente stabilità e impedisse all’allungamatite di perdere aderenza, compromettendo la precisione della stampa.
Il risultato ottenuto presentava notevoli difetti di stampa in corrispondenza del supporto: bave di plastica, forse il risultato della ridotta distanza tra le due metà da cui era formato il supporto, che rendeva insufficiente il valore della Retraction; fori e deformazioni, causati forse dallo spessore esiguo delle due metà del supporto, che non dà alla plastica depositata il tempo di raffreddarsi e solidificarsi prima che venga depositato lo strato successivo. La plastica sottostante ancora viscosa viene mossa durante lo spostamento dell’ugello e la sua forma alterata. Dal modo in cui i difetti si ripetono dopo un certo numero di layer, non è da escludere anche qualche problema di natura meccanica.

Possibili modifiche: La stampa di questo primo modello ha messo in luce diversi difetti di progettazione: il corpo è risultato troppo corto, rendendo l’impugnatura scomoda; lo spessore ridotto delle pareti rendeva il supporto troppo fragile per resistere agli sforzi meccanici richiesti dallo scopo per cui era stato progettato; le due metà del supporto si estendono parallelamente, rendendo impossibile l’inserimento della matita che, agendo come un cuneo, tende a divaricarle verso l’esterno. Inoltre, poiché l’allungamatite è stato stampato in posizione verticale, la direzione dei layer risulta parallela al punto di maggiore sforzo, quindi il supporto tenderà a spezzarsi con più facilità.

Il modello è stato quindi riprogettato sulla base delle informazione ricavate dalla prima prova.

Seconda Versione

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Disegno: Il secondo modello è stato disegnato con un lato piatto, che permette la stampa in posizione orizzontale ma che pecca dal punto di vista ergonomico ed estetico. Il supporto ha pareti inclinate verso l’interno, ottenute utilizzando lo strumento Loft per estrudere un tronco di piramide, al quale è stato sottratto con la funzione Cut un secondo loft di forma piramidale avente due basi esagonali le cui dimensioni, rispetto alla base della matita, sono maggiori per la base inferiore e minori per la base superiore, in modo da avere una presa salda sulla matita senza che la sua introduzione comporti sforzi meccanici eccessivi. Il corpo e i supporti sono stati uniti in un unico oggetto tramite lo strumento Fusion. I supporti sono stati inspessiti e formano un tutt’uno con il corpo.

Realizzazione: L’orientamento dell’allungamatite ha comportato una riduzione del valore di Raft ma ha anche posto il problema dell’utilizzo di supporti per stampare le pareti interne inclinate di 60°. Considerando l’angolo comunque non eccessivo e le difficoltà legate alla rimozione della plastica all’interno di un foro stretto e profondo, si è scelto di non impiegarli.

Possibili modifiche: Il risultato ottenuto con questa seconda prova è nettamente migliore del precedente ma è possibile apportare ulteriori miglioramenti, come aumentare le dimensioni del foro per facilitare l’inserimento della matita e ridurre lo spessore delle pareti dei supporti per aumentarne la flessibilità.